Il biotrituratore a scoppio Weibang WBCH507LC è un prodotto professionale, progettato per lo smaltimento di ramaglie e altri residui. Grazie alle speciali lame sostituibili è possibile trasformare i rifiuti organici in compost utile sia per l’agricoltura che per i giardini.
Esso è dotato di una tramoggia in acciaio di grandi dimensioni, in grado di ricevere anche rami e fronde molto voluminosi, senza una prelavorazione preventiva. Inoltre ha una grande capienza che permette di inserirvi anche molto materiale alla volta.
Il diametro di taglio è di 50 mm.
Grazie alle ruote e alle maniglie poste alle estremità della tramoggia, lo spostamento del macchinario risulta molto semplice e in grado di ridurre ogni tipo di sforzo.
Questo biotrituratore a scoppio è costruito seguendo la logica dei biotrituratori di grandi dimensioni, ottenendo cosi il risultato massimo in termini di taglio, velocità e affidabilità; esso rispetta le normative CE sulla sicurezza nel lavoro.
Il biocippatore monta un motore Loncin da 196cc (4.1Kw), risultando un motore potente e affidabile allo stesso modo.
Cippatore ditato di sistema di sicurezza posto nell'apertura della camera di macinazione.
Attenzione: Come tutti i biotrituratori e cippatori, non è adatto alla macinazione di erba, foglie, aghi di pino, etc… (è fatto per triturare rami, ma può macinare le foglie, aghi ed altra vegetazione eventualmente attaccata ad essi)
Principali prescrizioni d’uso per tutti i biotrituratori sul mercato:
- Il biotrituratore deve macinare rami tagliati di recente dall’albero, e non secchi (limiterebbero la sua capacità di triturazione e determinerebbero un rapido deterioramento delle lame);
- I rami devono essere di forma preferibilmente longilinea, regolare e non nodosi (altrimenti il diametro di taglio si riduce);
- Il diametro di taglio dichiarato è quello massimo, per cui nell’uso rappresenta l’eccezione e non la regola. In tal caso valutare l’acquisto di un biotrituratore con un diametro di taglio più grande;
- Il diametro di taglio può variare in base alle consistenze del legno (ad esempio la quercia, l’ulivo, il susino, il pesco, sono legni molto duri e possono ridurre la capacità di taglio dei biotrituratori)